Nomi comuni:
Bangladesh |
bengali |
chewa |
Cina |
cinese mandarino |
长身拟平牙虾虎鱼,
長身擬平牙鰕虎魚
(chang shen ni ping ya xia hu yu -ghiozzo allungato-falso ghiozzo dai denti piatti),
矛状拟平牙虾虎鱼,
矛狀擬平牙鰕虎魚 (mao zhuang ni ping ya xia hu yu - falso ghiozzo dai denti piatti lanceolato )
|
Danimarca |
danese |
keo-fisk |
Finlandia |
finlandese |
puikkokurkkija |
Germania |
tedesco |
Lanzettgrundel |
Gran Bretagna |
inglese |
lanceolate goby |
Indonesia |
bahasa Malaysia |
ikan njanjan |
Italia |
italiano |
saltafango allungato* |
Malaysia |
bahasa Malaysia |
ikan senyenyen, belacak |
Taiwan |
cinese |
尖尾鲨,
尖尾鯊 (jian wei sha - squalo dalla coda affilata) |
Vietnam |
vietnamita |
cá bống kèo |
* nome proposto
|
|
Sinonimi:
Eleotris lanceolata |
Bloch & Schneider, 1801 |
(sostituito) |
Pseudapocryptes lanceolatus |
(Bloch & Schneider, 1801) |
(sostituito, nuova combinazione) |
Apocryptes lanceolatus |
(Bloch & Schneider, 1801) |
(sostituito, nuova combinazione) |
Gobius elongatus |
Cuvier, 1816 |
(nome di rimpiazzo*) |
Pseudapocryptes elongatus |
(Cuvier, 1816) |
(sin. senior, nuova combinazione) |
Gobius changua |
Hamilton, 1822 |
(sinonimo junior) |
Apocryptes changua |
(Hamilton, 1822) |
(sinonimo junior) |
Apocryptes dentatus |
Valenciennes, 1837** |
(sinonimo junior) |
Boleophthalmus taylori |
Fowler, 1934 |
(sinonimo junior) |
Apocryptodon edwardi |
Fowler, 1937 |
(nome di rimpiazzo+) |
*nome di rimpiazzo per Eleotris lanceolata
**In: Cuvier & Valenciennes, 1837
+nome di rimpiazzo per Boleophthalmus taylori
Etimologia:
'Pseudapocryptes' viene dal greco 'pseudo' (falso), ed 'Apocryptes', riferendosi alla somiglianza con l'altro genere di gobidi oxudercini
'elongatus' in latino vuol dire 'allungato', riferendosi alla forma di questo pesce
|
Lunghezza massima registrata: 187 mm SL (Murdy,
1989)
24 cm TL (Dinh et al., 2007)
Colorazione in vivo (Murdy,
1989, oss. pers.: Malaysia peninsulare, Viet Nam meridionale):
variabile: colorazione di fondo dorsalmente da giallastra a marrone chiaro a marrone rossiccio, ventralmente bianca,
senza pigmentazione negli esemplari di minori dimensioni; 6-8
barre diagonali a sella marroni frequentemente visibili sul dorso e sui fianchi; piccoli punti marroni possono essere
presenti sul dorso; D1 trasparente; D2 trasparente con piccoli punti marroni sui raggi e chiazze marroni in posizione basale e posteriore in alcuni esemplari;
pinna caudale da giallastra a marroncina con numerosi punti marroni che possono fondersi in linee ondeggianti ed interrotte; pinne anale,
pettorali e pelviche da trasparenti a giallastre ad arancioni
Colorazione in liquido conservante (Murdy, 1989,
oss. pers.: Bangladesh, Peninsular Malaysia, Viet Nam):
colorazione di fondo dorsalmente marrone chiaro, da marrone chiaro a giallastra sul ventre; punti scuri, barre e chiazze
possono conservarsi in esemplari fissati di recente; le grandi chiazze scure le barre sul peduncolo caudale e le chiazze scure sulla testa sono
spesso conservate, specialmente negli esemplari di dimensioni minori (<100 mm SL); le pinne dorsali a volte conservano alcuni punti scuri;
tutte le altre pinne, tranne la caudale, perlopiù trasparenti; i disegni sulla pinna caudale si conservano spesso
Diagnosi (Murdy, 1989):
elementi totali della pinna anale 28-31; profondità del corpo 9.9-13.6%SL; lunghezza della testa 14.8-22.0%SL; profondità
della testa 7.8-11.4%SL; lunghezza delle pinne pettorali 10.4-13.4%SL; lunghezza delle pinne pelviche 9.0-11.5%SL; secondo Murdy (1989) sul corpo sono presenti solo pochi punti marroni.
Il genere è caratterizzato da una conta longitudinale di più di 150 scaglie
Dieta:
questa specie si ciba sul fondo ed è onnivora, nutrendosi prevalentemente di fitoplankton (diatomee epibentiche, cianobatteri); si ciba anche di piccoli invertebrati, come giovani gamberetti, e può essere vivere in acquario per mesi nutrendola con soli vermi Tubifex sp. Sembra che possa utilizzare tre tipi diversi di metodi per nutrirsi: (a) ingollare sedimento e filtrare le particelle di cibo attraverso il cestello branchiale; (b) filtrare particelle in sospensione pompando acqua (con un battito opercolare 2-3 volte più rapido del normale ritmo respiratorio; Swennen et al., 1995); (c) fuori dall'acqua o in acqua molto bassa (emersione parziale), scremare la superficie del fango emerso con movimenti laterali alternati della testa che ricordano quelli effettuati dai Boleophthalmus spp. e Z. confluentus; i metodi (a) e (b) potrebbero essere due fasi dello stesso comportamento alimentare: raccolta del sedimento sul substrato e successivo filtraggio in un flusso d'acqua (pers. obs.) (Swennen
et al., 1995; Bucholtz & Meilvang, 2005; Bucholtz et al., 2009)
Riproduzione e ciclo vitale:
il ciclo vitale di questa specie è leggermente differente dal modello generale
proposto per i gobidi oxudercini. Dopo una fase planktonica lungo costa, le larve entrano nella zona intertidale dal mare
(reclutamento), metamorfosando nella forma giovanile ed invadendo insenature tidali, torrenti tidali e pozze,
dove crescono per i successivi 8-9 mesi. Durante l'inizio della stagione delle piogge (maggio-giugno nel Vietnam meridionale) gli adulti
migrano con modalità catadroma attraverso il sistema di insenature tidali (prima i maschi e poi le femmine), maturano sessualmente,
ed infine raggiungono le aree riproduttive, che probabilmente si trovano in aree a mangrovie e piane fangose della zona bassa
intertidale e subtidale (Bucholtz et al., 2009).
Nel Vietnam meridionale (Dinh et al., 2007), si osservano
due picchi nella deposizione delle uova, in luglio ed ottobre (he corrispondono a due picchi nel reclutamento, uno a circa 5 mesi
dall'altro), nel corso della stagione delle piogge (monsone meridionale: aprile-novembre). Anche Hora (1936), in India (Delta del Gange),
riportò che la stagione riproduttiva di questa specie iniziava poco prima dell'arrivo del monsone di sudovest (luglio-novembre). Dinh et al.
(2007) hanno stimato una lunghezza alla prima maturità di 15-16 cm TL
per entrambi i sessi (circa un anno di età), ed una longevità massima di circa 4 anni
|
|
Note ecologiche (oss. pers.: Malaysia peninsulare, Viet Nam meridionale):
gli adulti sono localmente abbondanti sulle piane fangose basse e in insenature tidali permanenti; giovani e subadulti sono
abbondanti in microhabitat aquatici del reticolo intrecciato di insenature effimere e pozze tidali all'interno delle foreste a mangrovie (Bucholtz & Meilvang, 2005; oss. pers.);
secondo alcuni autori questa specie è in grado di estivare all'interno di profonde tane sotterranee durante la stagione secca (Hora,
1937 in Murdy, 1989)
al sinistra: Kuala Selangor, Malaysia peninsulare: il canale che scorre lungo il terrapieno artificiale che separa
la foresta a mangrovie dalla piantagione o, come in questo caso, dalla foresta secondaria; qui giovani e subadulti di Ps. elongatus
sono abbondanti
(foto: G. Polgar, 1996)
a destra: Kukup Town, Malaysia peninsulare: giovani e adulti erano abbondanti persino nei canali di scolo attorno alle abitazioni, a diverse decine di metri dai terrapieni che confinano la foresta a mangrovie.
(foto: G. Polgar, 2007)
|
|
|
|
Distribuzione:
dalle coste orientali dell'India al Sud-Est asiatico; la sua presenza non è confermata in Cina e un singolo record è noto dall'isola di Kyushu, Giappone (Tomiyama & Abe, 1958); località tipo:
Tranquebar, India (Murdy,
1989)
|
Note:
la discriminazione fra Ps.
elongatus ed il congenerico Ps. borneensis si basa principalmente sulla colorazione, ma in natura si possono trovare diversi patterns
di colorazione con stati intermedi (oss. pers.).
Murdy
(1989) ha revisionato questa specie come Pseudapocryptes lanceolatus (Bloch &
Schneider, 1801): ha designato un neotipo (USNM 279321), poiché il materiale tipo è andato perduto.
Il nome Pseudapocryptes elongatus (Cuvier, 1816) è in uso dopo Ferraris (1995), che ha mostrato come il nome Eleotris lanceolata Bloch & Schneider, 1801 (già sinonimo junior di Pseudapocryptes lanceolatus in Murdy, 1989) fosse in realtà stato invalidato da Cuvier (1816: ICZN, 3a ed., art. 59b), che lo ha rimpiazzato con Gobius elongatus. Quindi, USNM 279321 è ora neotipo di Gobius elongatus Cuvier, 1816 (ICZN, 3a ed., art 72e).
Ps. elongatus viene allevato estensivamente in
India e nel Vietnam meridionale, dove viene consumato a scopo alimentare (Bucholtz & Meilvang, 2005; fishbase)
|
Fotografie di Pseudapocryptes
elongatus:
|
A: Ps. elongatus alla bassa marea in una pozza tidale sulla piana fangosa alta (foto: G. Polgar,
Kukup Jetty, Malaysia peninsulare, 2006); B-D: primi piani di Ps.
elongatus in acquario (foto: G. Polgar, Kuala Lumpur, 2006); E: dissezione: tubo digerente srotolato di Ps. elongatus (foto: Bucholtz & Meilvang, 2005)*; F:
giovane di Ps. elongatus in acquario (foto: G. Polgar, Kuala
Lumpur, 2006); G: esemplari di allevamento di Ps. elongatus venduti al mercato del pesce di Can Tho, Vietnam (foto: Bucholtz & Meilvang, 2005)*; H:
Ps. elongatus in acquario in un ristorante (foto: G. Polgar, Can Tho, Vietnam, 2006); I: Ps. elongatus cucinato arrosto con verdure (foto: G. Polgar, Can
Tho, Vietnam, 2006); J: un giovane fotografato in un canale di scolo di un'abitazione (foto: G. Polgar, Kukup Town, 2007); K: trappola vietnamita (delta del Mekong): il pescatore blocca una delle due aperture della tana del pesce con un piede, e l'altra con la trappola, che ha un piccolo foro sul fondo (dettaglio): il pesce tenta di fuggire ed entra nella trappola (foto: Bucholtz & Meilvang, 2005)* - * con il permesso dell'autore
|
Disegni di Pseudapocryptes
elongatus:
A: pori cefalici sensoriali e nasali di Pseudapocryptes spp.: an = narice anteriore;
ao = poro del canale oculoscapulare anteriore; pn = narice posteriore
(modificato da Murdy, 1989)*; B: Pseudapocryptes lanceolatus (Bloch & Schneider) (Koumans, 1953); C: Pseudapocryptes lanceolatus (Bloch & Schneider) (Bleeker, 1983)*; D: Pseudapocryptes lanceolatus (Bloch & Schneider) (Tomiyama & Abe, 1958); E: Eleotris lanceolata Bloch & Schneider (Bloch & Schneider, 1801); F: Apocryptodon edwardi Fowler
(Fowler, 1934;
1937); G: Apocryptes lanceolatus
(Bloch & Schneider) (Day, 1876); H:
Gobius changua Hamilton (Hamilton, 1822) - * con il permesso dell'autore
|